Per lunga parte del XX secolo l’analisi economica del settore pubblico è stata sviluppata partendo principalmente da ipotesi semplici sul comportamento degli individui: con preferenze stabili, sufficientemente egoisti da concentrare le proprie risorse nel promuovere il proprio interesse, dotati di capacità computazionali generalmente adeguate o comunque in grado di correggere con l’apprendimento e la disciplina di mercato eventuali errori nelle scelte, così come di formulare aspettative, almeno nel lungo periodo, corrette.
Negli ultimi vent’anni, questa visione dell’homo oeconomicus razionale è stata, invece, messa in discussione con crescente vigore dal cosiddetto filone della behavioral economics – economia comportamentale -, con ricerche che hanno individuato, e in alcuni casi riscoperto, molte contraddizioni con la teoria classica.
Ricerche empiriche, sperimentali e sul campo, condotte ai confini tra economia e psicologia, hanno infatti mostrato che spesso gli individui commettono errori che non vengono auto-corretti; che sono mossi da sentimenti ed emozioni non rispondenti a una concezione puramente egoistica dell’agire umano; che nondimeno tali sentimenti contribuiscono a gratificare le preferenze delle persone, se non addirittura a determinarne la vera e propria felicità; che le inconsistenze nei comportamenti violano le ipotesi per l’applicabilità incondizionata della teoria delle preferenze rivelate su cui è stata costruita molta dell’economia del benessere moderna.
Questa varietà e la complessità di comportamenti individuali e sociali hanno aperto nuove sfide, richiedendo un rinnovato sforzo di economisti e scienziati sociali nello studio del ruolo e della giustificazione dell’azione dello Stato nell’economia, dei meccanismi e strumenti di intervento, e delle conseguenze delle politiche.
Questi argomenti saranno al centro dei lavori della 29esima conferenza annuale della Società italiana di economia pubblica (Siep), che si aprirà giovedì 21 settembre, alle 9, nell’aula magna del Palazzo delle Scienze (dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania). Il comitato scientifico della conferenza – incentrata sul tema “Economia pubblica ed economia comportamentale” – è composto da Michele Bernasconi (Università Ca’ Foscari), presidente della Siep, Isidoro Mazza (Università di Catania) e Massimo Paradiso (Università di Bari). I keynote speaker saranno Valentino Dardanoni (Università di Palermo) e Arthur Schram (Amsterdam School of Economics).
Alla tavola rotonda sul tema “Dalla teoria economica alle politiche pubbliche”, in programma per giovedì alle 16,30, interverranno inoltre – moderati dal prof. Giacomo Pignataro – Marco Buti (Direttore generale Affari economici e finanziari della Commissione europea), Silvia Giannini (Università di Bologna e già vicesindaco do Bologna), Fabrizia Lapecorella (Università di Bari e Direttore generale delle Finanze), Claudio De Vincenti (Università di Roma “La Sapienza” e Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno), Nicola Rossi (Università di Roma “Tor Vergata” e già Deputato e Senatore della Repubblica), Alberto Zanardi (Università di Bologna e Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio).
Come ogni anno, la Conferenza SIEP 2017 ospiterà inoltre il Premio Siep aperto ad autori di età inferiore ai 35 anni; e il Premio Etta Chiuri, riservato a economisti di età inferiore ai 40 anni, che presentano una pubblicazione su argomenti relativi ai processi decisionali sul consumo delle famiglie, imperfezioni del mercato immobiliare, immigrazione clandestina.