È uscito, in occasione del Salone del Libro di Torino, il romanzo “Il mercante di Dio” del catanese Sal Costa per Bonfirraro editore, in anteprima nazionale.
Il mercante di Dio racconta i diciassette anni perduti della vita di Gesù Cristo, anni che non compaiono in nessun Vangelo (canonico o apocrifo), né deducibili da alcuna fonte storica.
È un romanzo di viaggi, avventure, amicizia, amore paterno e in qualche modo filiale.
Il libro verrà presentato per la prima volta al pubblico, sabato 26 maggio alle ore 18.30 a Catania al Zō Centro Culture Contemporanee (piazzale Asia). All’incontro, oltre all’autore, interverranno l’editore Salvo Bonfirraro e padre Orazio Barberino.
Il protagonista, nonché voce narrante, è Salomon, il mercante.
La narrazione, storicamente attendibile, ricostruisce il mondo ebraico dal quale scaturì la vita e il pensiero di Gesù e così ci svela il vero, o i veri motivi a contendere fra l’ebraismo di Gesù e quello del Sinedrio, un distacco che la cultura cristiano cattolica non ha mai spiegato, mostrandoci un Cristo già nato “cristiano”, mostrando distanze inesistenti fra Cristo e l’ebraismo.
Nel rispetto dei Vangeli, l’autore non entra mai nel merito dei fatti da essi descritti. Accenna, qualche volta, ma senza creare contrasti, ad alcune parabole come fossero i prodromi di una maturazione a venire di un Gesù che si era allontanato dalla Galilea all’età di tredici anni, aveva viaggiato col mercante, da mercante, formandosi, conoscendo genti e culture differenti, per farvi ritorno a trent’anni, pronto al sacrificio. Gesù in un’esperienza umana fondamentale, a contatto con terre e genti lontanissime, sulle rotte commerciali d’Oriente, da Gerusalemme a Petra, a Palmyra, in Siria, e poi giù per l’Arabia Felix, fino allo Yemen e all’India. Ma il romanzo fa di più: ci svela un mondo antico ma sempre attuale nel quale la cultura, le religioni, la filosofia, le lingue, la scienza si muovono insieme alle merci. Il commercio come vero motore dell’umanità e unico mezzo di diffusione del pensiero e della tecnica, almeno fino all’invenzione della stampa.
Il libro sarà in libreria da fine maggio in libreria, uscito in anteprima nazionale in occasione del 31° Salone Internazionale del Libro, svoltosi a Torino dal 10 al 14 maggio.
L’autore:
Sal Costa è nato e vive a Catania. Negli anni ’80, per un breve periodo, si trasferisce a Londra. Qui viene a contatto con gli ambienti rastafariani e ne sposa filosofia e pensiero. La lettura del Kebra Negast, libro sacro dei cristiani copti etiopi e degli stessi rastafariani, lo avvicina per la prima volta alle tematiche religiose. Tornato in Italia lavora e, quando può, gira il mondo scrivendo appunti di viaggio. La passione per gli scrittori della beat generation lo porta ad approfondire la conoscenza delle religioni orientali. Soltanto dopo si avvicina all’ebraismo, mosso anche stavolta dall’interesse letterario per gli autori di cultura yiddish del Novecento, da Isaac B. Singer, il più amato, a Roth, Potok, fino a Richler. Il passo successivo, ovviamente, è la Bibbia. È autore di romanzi: Un du’ e tre. La vera storia di Johnny il pompiere (1997), Visioni di Jack (1999), Saravà (2006), Bollito duro (2014). Ha scritto un testo di teatrodanza, I frutti di Pomo Pusillo e un monologo teatrale Nine Steps. Ha collaborato con svariati musicisti per la produzione di testi, da Rita Botto a Cecilia Pitino, i Dounia e Luftig.