Quando la ‘movida’ incontra la Scienza, Catania – città universitaria dall’inizio del 1400 – celebra la Notte dei ricercatori, il più importante momento d’incontro tra la comunità scientifica e la comunità di persone che la ospita e la genera. Una vera e propria Festa, che ieri sera, in piazza Università, si è incrociata per un attimo con la festa personale che una studentessa di Psicologia, corona d’alloro in testa, celebrava danzando goliardicamente con i propri colleghi al centro della piazza. E il rettore Francesco Priolo ha interrotto il proprio giro tra i numerosissimi stand della piazza per un selfie augurale con la neo-laureata Rachele: “Entusiasmo, orgoglio, passione. E’ proprio questo che i nostri giovani, in occasioni come la Notte della Ricerca – ha ribadito – vogliono trasmettere ai tantissimi visitatori che vengono a scoprire tutto ciò che noi facciamo nei nostri laboratori, per offrire la consapevolezza che la Scienza è qualcosa di vicino, concreto, utile, fruibile e vantaggiosa per tutti”.
La manifestazione si è aperta al mattino ai Laboratori nazionali del Sud, capofila del progetto Sharper che coinvolge oltre all’Ateneo tutti gli enti di ricerca, il Comune e numerosi partner cittadini, con la ‘lectio’ del divulgatore scientifico Mario Tozzi sulla difesa dei mari e degli oceani. Contemporaneamente, in altri 12 luoghi della città, dal Monastero dei Benedettini a villa Zingali Tetto, dai dipartimenti della Cittadella al Palazzo Minoriti fino alle stazioni della Metropolitana Borgo e Stesicoro si allestivano esposizioni, spettacoli, visite guidate, dimostrazioni, ‘talk’, laboratori per grandi e bambini. “Ringrazio tutte le colleghe e i colleghi dell’Università e degli enti di ricerca che partecipano a questa manifestazione – ha aggiunto Priolo – dobbiamo far capire quanto la ricerca e l’innovazione siano fondamentali per la nostra società e, nel giorno della protesta contro il Cambiamento climatico, quanto sia importante per il nostro pianeta e la sua stessa sopravvivenza”.
In piazza Università e nei due palazzi Centrale e Sangiuliano curiosi e turisti – molti bambini e ragazzi – hanno potuto incontrare chi spiegava loro cosa c’entri la fisica con la preparazione di un buon caffè, o la chimica con la ‘scena del crimine’; che orizzonti aprano l’intelligenza artificiale, le tecnologie assistive o la fabbrica ‘smart’; che differenza c’è tra science news e fake news o come sia facile studiare la matematica con i Lego, passando per il corretto uso delle risorse e il loro riciclo, l’alimentazione del futuro, le tecniche di ricerca della verità della Polizia scientifica e degli esperti di digital forencsics, e decine di altre futuribili applicazioni scientifiche che, nei laboratori catanesi, già oggi sono realtà.
Ai Laboratori Nazionali del Sud è andato in scena uno spettacolo condotto da Emanuele Bettino con la partecipazione di Carlo Savoca e del gruppo musicale da brivido i Radioactive, ricercatori allo sbaraglio, seguito da un concerto degli Urban Fabula. Per i bambini ai 5 ai 10 anni il musical Oceania, a cura di Animazione Schizzo, e seminari sulla conquista della luna, l’Etna e lo Stromboli. Dal pomeriggio in poi visite guidate alla sede dei Laboratori e al nuovo Visitor Center, che darà la possibilità di comprendere la fisica attraverso installazioni interattive.
A Villa Zingali – Tetto, sede del Museo della Rappresentazione dell’Università di Catania, si è tenuto un laboratorio sul risparmio idrico insieme a dimostrazioni sui fluidi magneto-viscosi, sulle costruzioni con finiture in terra cruda e fibre e workshop di disegno con matite, carboncino e pastelli.
Il Monastero dei Benedettini di Catania ha ospitato la rappresentazione “Miti in scena. Parole e note”, una riscrittura dei miti di Antigone e Fedra per raccontare la complessità del nostro contemporaneo, curata insieme con il Teatro Stabile., e una appassionante ‘caccia al libro antico’.
Nella sede dell’Osservatorio Ingv, in piazza Roma, i ricercatori hanno guidato i bambini delle alla scoperta delle rocce e dei segreti dei vulcani, illustrando poi i risultati raggiunti nello studio del radon e nello studio dei terremoti attraverso l’uso di tecniche di realtà aumentata.
Nella cornice dello storico Palazzo Minoriti le due sedi dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi hanno presentato attività destinate alle diverse fasce d’età. Con il laboratorio Stuzzico il #nanomondo, i più piccoli hanno esplorato il mondo dei materiali e le nanotecnologie ‘amiche dell’uomo’. Nella stessa sede anche il Pop Up Science Show, che ha coniugato scienza e divertimento, presentando con l’ausilio di giochi e spettacoli di artisti di strada i temi della conquista dello spazio, della tavola periodica degli elementi e il genio di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla sua scomparsa.