Turismo

Ancora una volta la Sicilia non riesce a cogliere le occasioni offerte dal settore turistico, in particolare il cosiddetto “wedding tourism”, nonostante il Bel Paese risulti la meta più amata al mondo, seconda solo alle Hawaii e Tropici.

I dati presentati a Ravello dalla ricerca dell’Osservatorio sul Wedding Internazionale, parlano chiaramente in favore dell’Italia quale meta prediletta per convolare a nozze, nonostante gli ancora troppi problemi legati all’organizzazione ed ai servizi forniti ai turisti.

Anche le splendide coste della nostra Isola potrebbero senza problemi competere con le spiagge hawaiane o caraibiche, ideali per i matrimoni, se soltanto ci si volesse rendere conto che la realtà è davvero molto diversa da quella raccontata dai media, iniziando a lavorare seriamente per creare quelle strutture e quei servizi indispensabili per accogliere il turismo, autentica immensa risorsa, ancora scarsamente considerata da imprenditori, causa l’assurda burocrazia, e politici, poco oculati o distratti da altri interessi “particolari”. Dietro di noi seguono la Francia, la Grecia e perfino l’India.

Ecco i motivi che attirano verso il “matrimonio all’italiana”:

 Scala dei TurchiL’Italia offre “location” spettacolari con paesaggi meravigliosi e  tesori artistici unici, accompagnati dal miglior cibo del pianeta, ottimi vini, accoglienza caldissima, specie al Sud, in pratica un mix di motivazioni davvero allettanti.

Dai risultati della ricerca emerge che nel 75% dei casi chi trascorre le vacanze in Italia sceglie poi di organizzare anche il matrimonio sul nostro suolo. Il 25% di chi decide di sposarsi in Italia ritorna anche per festeggiare la ricorrenza del primo anniversario; il 47,6% ritorna dopo due o tre anni; il 12,4% dopo oltre 5 anni e il 90% consiglia ad amici e conoscenti il matrimonio tricolore.
Le località con il miglior tasso di gradimento sono in Toscana, regione capace più delle altre di sapersi adattare alle esigenze dei turisti con servizi di ottimo livello, con il 43% delle preferenze, seguono la Campania, con la zona della Costiera Amalfitana, (38%), l’Umbria, (8)%, Venezia e i laghi, (6%). Fanalino di coda le mete pugliesi e siciliane che non riescono ad offrire servizi ed organizzazione all’altezza dei luoghi.

Ci si sposa prevalentemente in hotel di pregio, ville e castelli ma anche agriturismi di lusso, masserie e borghi poco conosciuti, ed anche in tal senso la nostra Isola potrebbe competere!!

Le coppie di fidanzati arrivano in prevalenza dalla Gran Bretagna (25%), dagli Stati Uniti e dal Canada (15,4%) e, naturalmente dalla Russia (9,4%), poi Giappone (7,8%), Australia (5,2%), Arabia Saudita (6,3%), Cina (4,6%), Brasile (4,2%) e Germania (1,5%). Il tutto permette di creare un giro d’affari legato al “Wedding Tourism” che solo nel 2015 ha superato i 400 milioni di euro. Meditate amministratori locali, meditate!!

 

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