Ratificato dall’ARS il decreto, su firma dell’assessore regionale al Turismo Antony Barbagallo, che conferma la nomina di Giorgio Pace, sovrintendente della Foss di Palermo ed esperto del settore culturale, commissario regionale del Teatro. Il neo commissario avrà il difficile compito di risolvere la drammatica situazione debitoria dello Stabile che vanta un disavanzo economico di ben 13 milioni di euro. Dovrà ridare fiducia ai trentacinque dipendenti e alle loro famiglie in sciopero dal 17 aprile, riprendere l’attività artistica sin da questa stagione estiva e porre rimedio ai sigilli posti dagli ufficiali giudiziari al Teatro Angelo Musco per l’affitto non pagato ai proprietari.

Teatro Verga di Catania chiuso
Giorgio Pace, modicano di origini, ma catanese d’adozione, esperto in risanamenti finanziari di enti culturali è stato scelto dalla Regione per evitare che il Teatro Stabile di Catania dichiari fallimento. I segretari della Cgil Giacomo Rota e della Sic Cgl Davide Foti hanno a tal proposito dichiarato in una nota: “La burocrazia ha sbloccato la nomina del commissario Pace, a cui auguriamo buon lavoro in una situazione che vede lo Stabile in default finanziario, ma anche tragicamente fermo dal punto di vista produttivo. Il commissario ha davanti a se una strada lunga e tortuosa e crediamo che solo grazie ai progetti condivisi con sindacati, lavoratori e artisti il caso Stabile può trovare uno sbocco definitivo e positivo. Ovviamente ci aspettiamo che i soci evitino strumentalizzazioni inutili e beghe politiche fini a se stesse. Speriamo che si insedi al più presto poiché questa città, l’Ente Teatro e tutte le maestranze hanno la necessità di respirare di nuovo cultura e sapere. Da questo punto può ripartire la speranza di una ripresa culturale volano di crescita anche economica”.
Non possiamo far altro, quindi, che augurare buon lavoro e buona fortuna al Commissario Pace, con la speranza che allo “Stabile” possa tornare presto (anche se i problemi, i debiti, sono davvero tanti) la tranquillità e che si possa riprendere a fare teatro, sanando prima di tutto le casse dell’ente e facendo riavvicinare la gente, i giovani, gli abbonati ai botteghini e quindi alle sale del “Verga” e del “Musco”, si spera presto restituito allo “Stabile” ed ai tanti ricordi dei catanesi.