“Siamo consapevoli delle specifiche prescrizioni ministeriali sulla rimodulazione della rete ospedaliera – dice il sindaco enzoBianco – ma, alla luce del fatto che nessun documento ufficiale sia stato ancora sottoposto all’approfondimento nelle sedi istituzionali opportune, le confuse informazioni che arrivano circa la strutturazione prevista dall’assessorato regionale alla salute per la città metropolitana di Catania suscitano meraviglia. Nella qualità di autorità di responsabile della salute pubblica cittadino, nell’interesse esclusivo dei cittadini, sento il dovere di intervenire sullo stato di disagio che le tali notizie stanno determinando sia sulle aspettative della città sia agli stessi operatori sanitari”.

Ospedale San Marco a Librino
“A tal proposito – prosegue il sindaco di Catania – è indispensabile ricordare che il completamento dell’ospedale San Marco di Librino, la cui consegna è prevista per il febbraio 2017, resta una priorità irrinunciabile poiché si tratta dell’unico ospedale pubblico catanese realizzato con precisi criteri di avanguardia, anche e soprattutto dal punto di vista antisismico, prezioso per un territorio a forte rischio come il nostro. Inoltre, come già sottolineato più volte, alla consegna dell’ospedale San Marco dovrà immediatamente seguire un piano che preveda il trasferimento delle divisioni e dei servizi del vecchio ospedale Vittorio Emanuele, del Ferrarotto e del Santo Bambino, compreso il Pronto Soccorso. Su questo saremo vigili e non tollereremo ingerenze di natura diversa che vadano contro l’interesse dei cittadini. Per quanto attiene, invece, l’eventuale ridimensionamento di divisioni e di servizi del Policlinico, di cui va preservata l’autonomia assistenziale, ribadiamo la volontà di stare accanto all’università per supportare anche l’importante diritto alla didattica e alla ricerca”.

Ospedale Garibaldi
“La nostra attenzione sarà massima – conclude Enzo Bianco – anche riguardo le informazioni circolanti sul possibile ridimensionamento dell’ospedale Garibaldi-Nesima, dove operano professionisti di alta specializzazione con servizi di importanza strategica, non soltanto per la città ma anche per l’intera regione. L’eventuale soppressione di unità operative, come la Cardiologia, l’Oncologia medica, l’Epatologia, l’Ematologia, la Cardiologia pediatrica ed altre relegherebbe la sanità pubblica etnea a un ruolo assolutamente marginale. Considerata la delicatezza e l’importanza dell’argomento, ho già parlato personalmente con l’assessore regionale alla salute, Baldo Gucciardi, concordando l’eventuale revisione per eliminare tutti gli aspetti che possano essere negativi per il servizio sanitario in città e per cittadini”.