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Da ieri al 23 ottobre, al Teatro del Canovaccio di Catania, è in scena “Virginedda Addurata” di Giuseppina Torregrossa, per la rassegna Palco Off 2016-2017. Che succederebbe se potessimo leggere nei pensieri dei Santi, che fissano chi li invoca immobili e impassibili nelle loro statue e immaginette, apparentemente condiscendenti a tutto quanto esca dalle bocche dei fedeli?

Giuseppina Torregrossa si pone un simile dubbio-enigma in “Virginedda Addurata” (Vergine Adorata), e per creare una riflessione sul tema dà vita ad una diretta interessata: Santa Rosalia, patrona di Palermo. Rosalia visse gran parte della sua vita nel silenzio di una grotta, prima nei pressi di Agrigento, poi a Palermo. Fu dunque un’eremita.

Abituata al silenzio, del tutto priva da condizionamenti di culture, media e tendenze dominanti, ma anche dalle controculture e dalle controtendenze. Se potesse parlare, una santa-eremita come Rosalia non darebbe a nessuno – né di maggioranza né di opposizione – le risposte che si aspetta.

In scena due attrici, Egle Doria e Francesca Vitale, che danno voce alle donne e agli uomini, ai santi e ai fanti di una storia come tante in questo mondo. La regia è di Nicola Alberto Orofino.

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