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Dopo i gravi fatti di violenza avvenuti all’interno dei locali del Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele, la Questura ha intensificato i controlli delle strutture sanitarie che vengono continuamente “monitorate” dagli equipaggi delle Volanti dell’UPGSP e dei Commissariati Sezionali.

Nel solo mese di ottobre, infatti, sono stati indagati in stato di libertà, per resistenza a pubblico ufficiale, ben quattro persone nel solo O.V.E., mentre i precipui interventi per lite hanno superato la decina se si comprendono quelli effettuati anche presso l’Ospedale Cannizzaro. In molti casi, le pattuglie hanno operato d’iniziativa, proprio nel corso dei consueti controlli che, nell’ultimo periodo, sono stati mirati proprio a offrire un maggiore supporto al personale sanitario, riuscendo – in tal modo – a evitare il degenerare di talune situazioni, purtroppo non infrequenti nei Pronto Soccorso, che spesse volte vedono come vittime medici, infermieri o, addirittura, gli stessi pazienti.

Controllo del territorio delle Volanti

Controllo del territorio delle Volanti

Ma quello effettuato lo scorso martedì 25 Ottobre dagli agenti delle volanti dell’U.P.G.S.P. nell’ospedale Vittorio Emanuele ha avuto un triste epilogo tanto per Z.R., un catanese del 1973, che ha scatenato la propria violenza contro l’ex moglie, causandole lesioni personali gravi, quanto per la vittima che aveva accompagnato al pronto soccorso il figlio, rimasto ferito in un incidente stradale.

La Polizia di Stato è stata allertata da una telefonata al 113 che segnalava un’aspra lite all’interno dell’ospedale: nonostante la presenza di medici e infermieri, l’energumeno non si è fatto scrupolo di far segno l’ex moglie di una gragnuola di pugni e schiaffi, atto finale dell’alterco per il quale, evidentemente, non aveva altri argomenti.

Il suono del “bitonale” delle pattuglie non è servito da preavviso all’uomo che non è stato più veloce dei poliziotti che lo hanno raggiunto e ammanettato prima che potesse scappare da quanto aveva fatto. Nonostante ciò, l’uomo ha continuato a inveire e minacciare la donna che, per le botte subite, ha riportato una prognosi di 45 giorni. A testimonianza dell’accanimento dell’arrestato, la sua precedente denuncia per atti persecutori e il provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna. Condotto in Questura, l’uomo, su disposizione del P.M. di turno, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza per direttissima.

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