Obiettivo raggiunto? Sì, quello minimo, quello indicato – al ribasso – dopo i tanti ridimensionamenti che avevano persino fatto temere il peggio; qualificazione per gli “spareggi-promozione” agguantata all’ultimo istante; risultato che, solo per scaramanzia, non avevo mai indicato come possibile ma soltanto come vagheggiato. Si è trattato, è vero, di un risultato acciuffato con tanti “se”: se il Matera (prima di tutto; e anche quest’anno da ringraziare) non avesse reso disponibile l’undicesima casella nel girone C di Lega-Pro, se l’Andria non avesse pareggiato a Lecce e non avesse avuto la differenza reti inferiore (merito del Catania), se – soprattutto – il Catania (inoffensivo dichiarato) non avesse pareggiato con una “quasi” inoffensiva Casertana…

Casertana-Catania 0-0
Ho messo un “quasi” a temperare l’inoffensività dei campani perché, se al 55′ san Matteo non fosse riuscito a “murare” su Carriero (lancio millimetrico di Ciotola da 30 metri e destro al volo del rossoblù; azione fotocopia di quella di Pozzebon-Di Grazia di domenica scorsa, andata meglio) oggi, forse, parleremmo d’altro. E se, essendo lo stesso Pisseri, poco dopo, sugli sviluppi del solito tiro della bandierina, uscito a farfalle, il pallone non fosse stato “spazzato” da Marchese? A parziale discolpa del portiere va, comunque, detto che quell’uscita è stata resa necessaria dall’ennesima dormita difensiva su calcio piazzato, con colpo di testa indisturbato dell’attaccante casertano. E, se, infine, lo stesso san Matteo non avesse spinto oltre la traversa quell’infido pallonetto – mi pare – del solito Ciotola al 71°…

Rosina con la maglia del Catania
Nel conto dei “se” non va dimenticato che, in virtù dei punti conquistati sul campo, al Catania non sarebbe toccata quest’ansia finale. Che dire del futuro? E di quale futuro parlare, piuttosto, per non infrangere la “consegna” della scaramanzia?
Se son rose, fioriranno. Rose, non Rosine…
Già, Rosina! Certo che è stato proprio un affare! Inseguito per anni… e, adesso, “assicutato” nel ricordo! Altra eredità del periodo nefasto. Nulla da ridire sull’obbligo di onorare gli impegni contrattualmente assunti; su ciò mi sono già pronunciato. Ma la vicenda, compreso l’apporto dato dal summenzionato agli esiti del campionato cui ha partecipato, non sarà ricordata con nostalgia.
Domenica prossima si torna in Campania, un po’ più a Sud: stavolta, di sicuro, il pareggio – con la Juve Stabia – non basterà.

Salvo Nicotra
Salvo Nicotra si è occupato di così tante cose da sentirsi – talora – come uno che non ha concluso niente (lo diceva anche Luigi Tenco ma lui era un grande!)… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi in Storia del Teatro (più precisamente, sull’attualità dell’Opera dei Pupi; Antonio Attisani, relatore; Alfonso Cipolla, correlatore), regista teatrale, uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza e collabora – nella “maggiore età” – con varie testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.