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La tradizione francescana del presepio siciliano si è rinnovata alla grande nello storico santuario diocesano “San Francesco all’Immacolata”, affidato alla cura pastorale dei frati minori conventuali che hanno incoraggiato il devoto sig. Salvo Facineroso, autodidatta con l’hobby per il modellismo e la passione per i presepi, ad impiantare nella vasta e monumentale chiesa un grande presepe interamente artigianale e costruito a mano, senza aiuto di macchinari se non di sgorbie, giraviti, taglia balze, pennelli e forbici.

Sono stati impegnati 18 metri quadrati, 8 mesi di lavoro per un totale di 1.100 ore, 150 metri di cavo elettrico, 30 metri di luci Led, 15 metri di tubi per il passaggio dell’impianto idrico, 80 fogli di polistirene, 60 fogli di polistirolo, 70 chili di sughero, 25 chili di gesso, 20 metri di listelli di legno, 18 chili di colla vinilica, 30 chili di vernice acrilica, 2 chili di carta.

Quantità e misure che danno l’idea della monumentalità e maestosità della consueta ed antica ricostruzione popolare della nascita di Gesù Cristo nella grotta di Betlem di Giuda.

Il presepe dell’Immacolata anno dopo anno si ingrandisce con nuovi scorci romani e palestinesi per ricreare al meglio il paesaggio che si doveva presentare agli occhi dei pastori e dei contadini che hanno avuto la grazia di vedere il nato Bambino.

Un lavoro preciso e minuzioso che ha dato risultati straordinari: le palme sono costituite da tronchi ricavati da rametti di alberi dell’Etna e le foglie di carta, i personaggi romani, i leoni, i ruderi e le colonne in gesso, le case palestinesi, il tempio romano e i paesaggi di polistirolo e polistirene tagliati ed incisi a mano, scale, stipiti, infissi delle porte in legno, i cespugli, il muschio e l’erba è tutta vegetazione dell’Etna.

Si tratta di un’opera artigianale fatto con passione ed amore, in 4-5 ore al giorno e spesso fino a notte inoltrata, per rendere verosimile l’ambiente, umano e naturale, di duemila anni fa che ebbe il privilegio di contemplare l’umile nascita del Bambinello, il Figlio di Dio, che porta luce e speranza in ognuno di noi e che l’abile presepista-artista ha saputo mirabilmente far rivivere con gioia.

  Antonino Blandini

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