Catania News

Venerdì 2 febbraio, alle 10.30, nella chiesa primaziale “Sant’Agata la Vetere”, cerimonia di benedizione dei bambini, consacrazione alla Madonna e offerta dei doni per i bambini poveri nel ricordo della tradizione all’antica festa della Madonna dei Bambini, con pellegrinaggi di ragazzi delle scuole e del catechismo per pregare insieme ed ammirare la pala d’altare dipinta da Giuseppe Sciuti ed inaugurata il 31 gennaio 1899 sotto il rettorato del sac. Giuseppe Caff (canonico della Collegiata morto a 45 anni e fratello del più noto mons. Antonino Caff, anch’egli canonico collegiale prima e priore della cattedrale dopo, rettore del seminario, vescovo ausiliare del beato Dusmet, vicario capitolare), il quale fondò l’Opera della Madonna dei Bambini. Da questa chiesa, fino agli anni Sessanta del Novecento, all’alba del 2 febbraio uscivano festosamente, salutate da un prolungato scampanio, dallo sparo della moschetteria e dall’allegro suono delle bande musicali, le candelore ivi custodite durante l’anno, per recarsi a passo svelto nei mercati cittadini per i festeggiamenti popolari.

Le famiglie benestanti erano coinvolte nella confezione e nella ricerca di vestitini da donare, quasi a simboleggiare un prolungarsi delle cure materne della Madonna per il Bambino Gesù, presente in tutti i bambini bisognosi. “L’Osservatore Romano” del 13 gennaio 1899 pubblicò un lungo articolo sulla Madonna dei Bambini, ricordando le figure del m° Sciuti autore di un’<opera grandiosa, consacrata in omaggio ad un mobilissimo concetto di carità, fiorito nella sua nativa Catania> e del can. Caff, che “raduna il primo giovedì di ogni mese…una numerosa schiera di Bambini di cospicue famiglie; li stringe in amorevole sodalizio interno alla Vergine Madre e li infervora alla carità verso quei miseri fanciulletti, cui l’indigenza dei genitori non ha modo di ricoprire e riscaldare le tenere membra”. Il giornalista vaticano, poi, descrive la cappella della Madonna dei Bambini e la gran tela al di sopra dell’altare: “da una marmorea gradinata…scende in atto pietoso col divin Pargoletto tra le braccia la celestiale figura di Maria…ad accogliere l’omaggio, che le porge un’ingenua e graziosissima bambina, vestita signorilmente: sono vesti pei poverelli derelitti seminudi, che stanno lì ai piedi di Maria, aspettandone il materno favore….Il più piccino dei poverelli che le sta a’ piedi, bruno di carnagione e pittorescamente, coperto a mezzo di miseri cenci…contrasta in un modo dei più arditi colla misera sorellina sedutagli accanto, che leva gli occhi supplichevoli alla Madonna”.

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