Parliamo dei festeggiamenti della Madonna della Pace, titolare della parrocchia – chiesa madre Santa Maria della Pace, dalla comunità civile eletta a patrona di Tremestieri Etneo per l’antica devozione e diffusione del culto anche nei paesi limitrofi, diversamente da quanto viene riferito sulla vergine e martire Santa Barbara, conosciuta come la patrona della città di Paternò e appena ricordata, quasi con sorpresa, come la patrona anche di Tremestieri. E cosi, se la patrona di Tremestieri è la Madonna della Pace per la municipalità ed altre istituzioni, mentre per la comunità ecclesiale e altre istituzioni pubbliche della stessa Tremestieri è Santa Barbara, chi è la “compatrona”, come leggiamo in alcune antiche immagini devozionali di Santa Barbara, se sulla fiancata sinistra della vara (il fercolo, in legno scolpito) restaurata nel 1852 troviamo la scritta “Ave Barbara Patrona Nostra tibi fideles dicantur”?
Ma è inutile negarlo, persistono le ragioni degli uni e degli altri per mantenere ancora vivo il dibattito, seppure ormai limitato ai “tremestieresi indigeni”, tra chi è nato e ha vissuto sempre a Tremestieri; perché per la restante parte di abitanti, che sono la stragrande maggioranza – catanesi spostatisi alla periferia di Catania, a 400 m sul livello del mare, per godere anche di un’aria più salubre, ma il più delle volte cittadini che vivono in case e quartieri dormitorio e con interessi di lavoro e di vita in altri luoghi e città – beh, che ne sanno di questa o quella patrona? I tempi cambiano, ci ripetiamo ormai da tempo, e se il disamore o disinteresse per ciò che ha rappresentato l’identità e il motivo aggregante di una comunità di anno in anno sembra estendersi a macchia d’olio, che facciamo?
Lasciamo perdere tutto o continuiamo trascinandoci con sempre minore entusiasmo, oppure con caparbietà e con una buona e rinforzata dose di fede, prima di tutto, e di sano campanilismo continuiamo a fare festa, rinnovando le belle e significative esperienze di pietà popolare e di tradizioni che ci sono state tramandate dai nostri padri? La risposta è nel programma 2019 della festa, consolidato e adattato al tempo che viviamo, ai bisogni e alle esigenze di una comunità che vive di vita frenetica, ampiamente secolarizzata come è ormai dappertutto, poco incline a lasciarsi coinvolgere da gesti religiosi, seppur di festa.
Guardiamo nel dettaglio di alcuni punti del programma di festa.
La peculiarità della festa della Madonna della Pace è nella data, quella dell’Ottava di Pasqua, la domenica successiva a quella di Pasqua una volta detta Domenica in Albis ed ora chiamata, da San Giovanni Paolo II, Domenica della Divina Misericordia, che quest’anno cade il 28 aprile; quindi un continuum con la festa di Gesù Risorto e della pace offerta all’umanità – “Pace a voi” è il primo saluto ai suoi discepoli – , che vedrà l’avvio alle ore 19:30 della processione del bellissimo e materno simulacro della Madonna con il Bambino benedicente in braccio, con l’antico fercolo, per un breve giro per le vie cittadine e l’omaggio floreale, in piazza Municipio, da parte delle autorità civili e militari. Nella stessa giornata, ma con inizio alle ore 15:00, si svolgerà la ormai storica gara ciclistica “Madonna della Pace”, voluta dall’ intraprendente parroco del tempo padre Salvatore Consoli, oggi a cura dell’amministrazione comunale e giunta alla XLI edizione.
Il giorno di solennità è il lunedì, 29 aprile, impreziosito dalla Messa Pontificale, alle ore 19:00, presieduta dal vescovo emerito della Chiesa di Ragusa, S.E. mons. Paolo Urso, con la partecipazione delle autorità religiose, civili e militari del Comune e di quelli del comprensorio.
Altri appuntamenti significativi della festa: venerdì 26 aprile, al cimitero comunale alle ore 16:30, recita della “Via Lucis” lungo i viali e conclusione con la celebrazione eucaristica nella cappella della Confraternita del SS. Sacramento; sabato 27 alle ore 18:00, con partenza dalla chiesetta dell’Idria, la processione con l’offerta dei fiori e delle candele cui parteciperanno le autorità civili e militari, le associazioni del territorio, i gruppi parrocchiali e i fedeli tutti, fino a raggiungere la Chiesa Madre dove sarà svelato il simulacro della Madonna della Pace e celebrata la santa Messa; e domenica 5 maggio, la partecipazione degli alunni delle scuole elementari alla Messa delle ore 10:30 e la premiazione del concorso “La bandiera della pace”.
Il simulacro della Madonna della Pace rimarrà esposto sull’altare, per la venerazione dei fedeli, fino a tutto il mese di maggio, a ricordarci, come ha dato nel suo messaggio “per la Settimana Santa e la festa conseguenziale della Madonna della Pace” il parroco padre Salvatore Scuderi, che “Cristo vive: Lui è presente e operante, è vivo e vivificante. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita”: con Lui, si rinnova la gioia della vita; con Lui, le nostre facoltà spirituali si rinverdiscono” (dall’Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus Vivit” di Papa Francesco.
Vincenzo Caruso