“Il buon uso dei social network per la realtà Fratres” – ma lo deve essere per tutti! – è il tema del VI Meeting Nazionale Giovani Fratres # Socialmente Attivi che si concluderà domenica 27 ottobre a Taormina, con una celebrazione eucaristica nella Chiesa di santa Caterina d’Alessandria e una sfilata per le vie del Centro.
Tanti giovani volontari donatori di sangue si sono incontrati nei locali dell’Hotel Antares Olimpo di Letojanni per partecipare all’evento formativo organizzato dalla locale sezione di donatori Fratres di Letojanni, in collaborazione con il Consiglio Regionale Fratres di Sicilia e la Confederazione nazionale.
In apertura i saluti istituzionali di Sergio Balestracci, presidente nazionale, di Liliana Di Pasquale presidente del consiglio regionale, di Stefano Caverni responsabile della Consulta nazionale giovani, di Tuena Puglia, capo gruppo della Fratres di Letojanni, di Padre Francesco Giacobbe – che ha ricordato l’importanza del dono del sangue e pregato, insieme ai partecipanti, con le parole di Madre Teresa di Calcutta e di Francesco d’Assisi, e degli ospiti della FIDAS Sicilia, della CRI, dell’ADMO e delle associazioni di utenti (talassemici) United e Fasted.
Relatori il prof. Francesco Pira, sociologo, giornalista e docente di Comunicazione e Giornalismo nell’Università di Messina per parlare di “I social network protagonisti della nuova comunicazione sociale tra opportunità e rischi”, il dott. Marcello La Bella, primo dirigente della Polizia di Stato su “I pericoli dei social. L’attività della Polizia di Stato”, e il dott. Mario Agostino, giornalista, scrittore e social Media Manager su “Comunicazione efficace: spunti e riflessioni per la realtà Fratres”, e a seguire i workshop pomeridiani per un approfondimento sulle tematiche trattate.

Immersi come ormai siamo nel labirinto delle fakenews e dei social in generale, rischiamo di perderci, con dentro l’ansia di apparire e comunicare solo quello che piace agli altri. Piuttosto oggi è necessario raccontare storie, le buone storie – è il caso di sottolineare – per fare breccia, per una comunicazione efficace che raggiunga gli obiettivi che vogliamo. E tutto questo va tradotto, anche, nell’impegno di volontariato nel dono del sangue. Sono una risorsa i media social, così come i giovani di oggi, per il futuro della donazione del sangue nel nostro Paese.
Stime un po’ catastrofiche alcuni anni or sono, da una ricerca Censis Fidas, prevedevano un progressivo calo delle donazioni da parte dei giovani nei decenni 2020 e successivi a causa del minore interesse nel volontariato del sangue nei giovani dai 18 a 28 anni di età. I giovani Fratres presenti al Meeting vogliono però scommettersi in prima persona e costituire, ma lo sono già, una risorsa ed energia nuove per il futuro.
Vincenzo Caruso