Catania News

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione inviata dal dott. Michele Odierna (nella foto di copertina in alto da sx) sulla recente XV Giornata Sociale Diocesana. (Partendo dai documenti: “Appello ai Liberi e Forti” di don Luigi Sturzo e “Voi restate in città” documento dell’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina)

Dal 1919 al 2019 sono trascorsi 100 anni da quando don Luigi Sturzo scrisse il suo Appello ai Liberi e Forti; ottimo esempio di attivismo sociale e politico dell’epoca che fu. Concreto e Coerente nel dire e nel fare. In un secolo di storia di cose ne sono successe fino ai giorni nostri, sia dal punto di vista Nazionale che da quello Europeo (Omicidio Moro, Caduta Muro di Berlino, Stragi di Mafia, solo alcuni esempi).

Mi chiedo, chissà oggi don Luigi Sturzo quale nuovo appello-esortazione avrebbe scritto, pensando ai Giovani, ai Disoccupati ed ai Migranti (tutti, spesso nominati e manipolati); vittime dei mercati economici globali e delle mafie globalizzate, forse avrebbe scritto l’Appello alla Coerenza, alla Concretezza ed alla Dignità perduta di chi rappresenta le Istituzioni (Religiose e Pubbliche).

Il mio punto di vista, riflessione e testimonianza mi riporta indietro alla XII Giornata Sociale Diocesana 2016; quando si trattò il tema “Europa e Valori Cristiani: quali sfide?” Proprio in quella giornata si parlò di Europa Glocale e della necessità della ricostruzione del legame sociale e della rifondazione dell’Europa. Forse qualcuno si starà chiedendo cosa sia questa Europa Glocale? Cos’è questo Glocale!? Spiegava il relatore della XII GSD, il prof. Rosario Sapienza, ordinario di diritto internazionale dell’Università di Catania, l’espressione “Glocale” viene usata dai sociologi per indicare un modo diverso di guardare e vivere la globalizzazione, cercando di salvaguardare i valori del localismo e delle tradizioni, che rischiano di essere travolti dall’onda di piena dei mercati globali.

Purtroppo, secondo me, quest’onda di piena dei mercati globali ci ha travolto e non siamo stati in grado di salvaguardare i valori del localismo e delle tradizioni; assistiamo all’erosione dei legami sociali e della fiducia (famiglia in primis, zero possibilità di crearsene una come sottolinea Gigi De Palo Presidente Nazionale Forum delle Associazioni Familiari, mancano risposte politiche per la natalità. Il saldo tra nati e morti è negativo per 187mila unità. Urge un patto per la natalità che metta insieme tutto il sistema-Paese).

Tutto è legato come nel gioco del domino se cade un tassello tutto crolla. Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale, durante il suo intervento alla XV GSD, in aula si è detto colpito della poca presenza e partecipazione dei Giovani. Purtroppo si invitano i giovani a restare solo con “slogan” del tipo – Se “resti arrinesci” – mi chiedo e bisognerebbe chiedersi (come concretamente?) – si invitano i cittadini a Restare in città chiedendo però un nuovo (ennesimo) patto di corresponsabilità tra tutti gli attori del territorio (sindacati, imprese, lavoratori, istituzioni, gruppi sociali e di volontariato).

Si chiede ai cittadini di non abbandonare il territorio, per dare un contributo al riscatto locale, mi chiedo, come le persone possano farlo se devono prima riscattare se stesse? Mi chiedo, vivere ed abitare il territorio concretamente con quali prospettive qualitative e di felicità? Personalmente, qualche mese fa, ho sperimentato con amarezza che ad oggi restare nella mia città è rischioso, ho ricevuto 2 proposte di lavoro a tempo determinato (5 mesi precisamente) una da parte della Milano del Nord, l’altra da parte della Milano del Sud, la nostra Catania; spinto proprio dal legame con la mia terra ho preferito restare; ahimè non l’avessi mai fatto “cattiva buona fede …” soprassediamo e andiamo avanti.

Nel 2016 ho dato Testimonianza, al convegno delle chiese del sud a Napoli, rappresentando i giovani siciliani con una relazione sulla situazione regionale, una relazione apprezzata dai presenti, ringrazio Mons. Gristina per la fiducia concessami nell’invitarmi a partecipare al convegno fecero giungere un messaggio i maggiori rappresentanti istituzionali (Religiosi e Pubblici), tra questi anche il messaggio del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale, in seguito, scrissi ed ottenni risposta gradita e di incoraggiamento con una lettera di vicinanza per l’impegno profuso sul difficile territorio siciliano.

(https://www.unisob.na.it/inchiostro/index.htm?idrt=7954&fbclid=IwAR3yJukfkzeInVu1I6EsSFQqTtsemK6 W21wK-wCfBJVXMbhbmafuRkHaZsQ);

Nel 2017 la Cisl Sicilia ha accolto il monito del Papa “Siate profeti a partire dalle periferie” per un sindacato capace di lottare nei luoghi dei “Diritti Mancati”, tra i poveri, per il lavoro dei giovani, per le disuguaglianze. Presso il Salone dei Vescovi era presente il segr. nazionale FNP che al termine del mio intervento, richiesto, dopo anni di presenza in cisl giovani, mi ha ricordato di non essere più giovane ma “vecchio” dove lui stesso chiedeva ai locali cosa in concreto si potesse fare per accompagnare l’ex e gli ex giovani nel mondo del lavoro e dei “vecchi”. Ad oggi zero risposte, chiacchiere ed amarezze.

Il 23 ottobre 2019 a Palermo, Sebastiano Cappuccio (Cisl), ha evidenziato l’importanza del binomio fondamentale tra patti, quello intergenerazionale e quello di condivisione istituzionale concordato nelle grandi linee, tra Regione e parti sociali. Si è discusso della questione occupazione, giovanile (neet e quelli che io chiamo i “masterizzati o dottorati” quelli cioè che raggiungono il livello max delle competenze previste dall’U.E. nel documento European Qualification Frame – 8 livelli). La proposta al Governo Musumeci del duplice patto, perché «welfare sociale ed economia produttiva e circolare devono andare di pari passo». Musumeci da padre ricorda che proprio suo figlio è andato fuori dalla Sicilia – affermazione che intristisce chi ascolta un Presidente di Regione da più punti di vista e che obbliga i più attenti a porsi molte domande sulla credibilità e coerenza di tante cose. Afferma inoltre: “Qui la crisi non è solo congiunturale. Viene da lontano, è strutturale (globale appunto)”.

Concludo, debiti ed attese troppo lunghe, giovani ed ex giovani non possono più aspettare. I giovani, spesso qualificati, partono ed il più delle volte non tornano. Questa è un’ipoteca sul futuro della nostra società che non si può certamente addebitare o far pesare sulla coscienza delle persone che decidono, tristemente, di andare via in assenza di Concretezza o di restare in condizioni precarie. Gli unici strumenti in mano ai cittadini che possono permettere un reale cambiamento delle cose sono il diritto/dovere al Voto; augurandosi che le persone sappiano scegliere e decifrare chi sono realmente i loro futuri rappresentanti “senza otturarsi il naso” e la fiducia nelle Istituzioni preposte alla vigilanza; ricordiamoci della nostra fonte principale del diritto e dei diritti/doveri del cittadino, la Costituzione Italiana che deve essere la nostra costante ispirazione se vogliamo realizzare i principi di uguaglianza e di dignità che sono appunto quelli che incarnano pienamente la nostra idea di Repubblica democratica (art.3), poniamoci anche la domanda conosco bene la carta Costituzionale del mio Paese? Ricordiamoci che la storia è un insieme di eventi che producono conseguenze e la domanda che dovremmo porci è: quali sono state le Cause a loro volta produttrici di conseguenze, di effetti, di Cause? Siamo Nani bisognosi di nuovi Giganti.

Michele Odierna

ex Giovane Cisl-FNP – ex Animatore di Comunità dell’Arcidiocesi di Catania – ex Giovane che di “patti” ne ha visti e sentiti tanti – esperto in partecipazione.

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