Confcommercio Catania approva le proposte avanzate dal presidente della Camera di Commercio del SudEst Sicilia e le condivide con le forze politiche, imprenditoriali e sindacali . Questa la nota dell’ente camerale emanata stamattina.
“Non vogliamo entrare nel merito del Decreto “Coronavirus”, – spiega il presidente della Camera di Commercio del SudEst Sicilia Pietro Agen – vi sono cose giuste (la cassa integrazione per citarne una) e cose sbagliate (l’esclusione dai benefici, per altro risibili, dei canoni pagati per l’affitto di strutture alberghiere e dei rami d’azienda all’interno di grandi strutture). Non vogliamo parlare del Decreto “Coronavirus”, semplicemente perché non affronta il problema di fondo.

Da giorni, ormai, le imprese, piccole, medie o grandi che siano, non lavorano. Non sappiamo quanto durerà la crisi, e ugualmente si trovano costrette: a pagare le merci che non hanno venduto, a pagare le merci che non hanno potuto somministrare, a pagare luce, acqua, telefoni, gas di un’azienda che non può, per legge, lavorare, a pagare fitti e vigilanza, e ci limitiamo a parlare delle voci principali. Cosa fare?
Ci permettiamo di avanzare una proposta: abbiamo l’esigenza di un “Decreto Frigorifero” che per 60/90 giorni blocchi tutti i pagamenti. Alla ripartenza, ritornando gradualmente alla normalità, i debiti pregressi saranno rateizzati in 6/12 mesi.
Ovviamente il sistema bancario dovrà fare la sua parte, bloccando i debiti per 12 mesi e concedendo aumenti percentuali delle facoltà di scoperture esistenti. Il Medio Credito Centrale ovviamente dovrà supportare le aziende che subiranno l’impatto della manovra che sono però in numero minore e strutturalmente più forti .
Siamo di fronte a un bivio, o si adottano i provvedimenti indicati e si potrà sperare nella ripartenza o rischieremo che il sistema economico che abbiamo conosciuto crolli, travolto da protesti, contenziosi, DURC negativi”.