Cronaca

Con una solenne e insieme sobria cerimonia, con le limitazioni di questo tempo di pandemia, ha preso possesso della parrocchia di Santa Maria della Pace, Chiesa madre di Tremestieri Etneo, il 23 novembre 2020, il nuovo parroco don Gaetano Sciuto, originario di Fleri e attuale direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Catania. 

La celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Gristina e impreziosita dai canti assembleari del coro parrocchiale Regina Pacis, è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook della parrocchia ed arricchita dalla partecipazione di numerosi presbiteri concelebranti, tra i quali mons. Barbaro Scionti e don Domenico Cosentino, già parroci predecessori di padre Salvatore Scuderi che lascia dopo nove anni la parrocchia di Tremestieri per trasferirsi, come parroco eletto, nella parrocchia di Santa Maria della Provvidenza di Zafferana Etnea.

Attestati di stima e di ringraziamento a Padre Salvo per il ministero svolto a Tremestieri – “ci ha fatto volare alto, con gli occhi spalancati al bello, all’arte, alla bellezza del creato e dell’umanità” è stato detto dai parrocchiani in uno dei tanti momenti di saluto domenica 22, l’ultima da parroco – sono stati  presentati da tutta la comunità parrocchiale riunita e dal sindaco Santi Rando e di un caloroso e sincero benvenuto al nuovo parroco don Gaetano, ordinato presbitero il 29 giugno 2005 e a giorni prossimo a festeggiare i 42 anni di età.

Il novello parroco subito dopo la proclamazione della Parola del giorno, chiedendosi “perché parroco di Santa Maria della Pace?”, ha tracciato il nuovo cammino ministeriale cui è stato chiamato di “pastore umile e attento, sull’esempio della povera vedova evangelica, e di operatore di pace nelle nostre famiglie e nella nostra Tremestieri, di quella pace che non viene dai compromessi ma solo da Gesù, il solo principe della pace”.

Sempre ascoltando tre voci: quella di Dio, del proprio vissuto e la realtà del territorio, diventando piccoli ed imparando, con la preghiera, ad essere servo; perché avere disinteresse per se stessi ci aiuta a guardare oltre, ad uscire fuori per cercare la maggior parte del gregge, che è fuori dalle porte della chiesa”. “Chiediamo la forza – conclude don Gaetano – di ascoltare con il cuore, preghiamo gli uni per gli  altri, il Signore ci aiuti in questo cammino”.

Vincenzo Caruso

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