Catania News

Nella mattinata, intorno alle ore 9:35,  personale dipendente della Squadra Motovolanti, impegnato nel servizio di controllo del territorio, sorprendeva S. D. (classe 2000) ad esercitare l’attività di guardia macchine in Piazza Borsellino e, pertanto, procedeva a sanzionarlo ai sensi dell’ex art.7 c.15° bis C.D.S. Alle ore 10:30, altro personale delle Motovolanti sorprendeva, nella stessa piazza, M.G. C. (classe 2002) ad esercitare l’attività di guardia macchine, per il quale veniva anch’egli sanzionato. Inoltre, poiché entrambi praticavano l’attività di parcheggiatori abusivi in prossimità del parcheggio AMT, veniva loro notificato l’Ordine di allontanamento.

Sempre stamattina, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, personale delle Volanti arrestava G.A., classe 74’, pregiudicato, per il reato di  Resistenza a Pubblico Ufficiale; lo stesso veniva, inoltre, denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione e porto di oggetti atti allo scasso.

Nello specifico, personale dipendente della Squadra Volanti, transitando nel quartiere di San Giorgio, e precisamente nei pressi dell’ingresso secondario del nosocomio “San Marco”, intercettava un furgone Fiat Iveco, con a bordo  tre soggetti dall’atteggiamento sospetto e che non si fermavano all’Alt. Ne scaturiva, pertanto, un lungo e pericoloso inseguimento poiché l’uomo alla guida dell’autocarro, effettuando sterzate repentine, tentava più volte di sbarrare la strada alla Volante con l’intento di mandarla fuori carreggiata. La folle corsa del Fiat Iveco si concludeva nello Stradale Bummacaro, all’interno della cava, dove il furgone, con una manovra dissennata, rimaneva in panne.

A quel punto i tre i soggetti, aperte le portiere ed abbandonato il mezzo, tentavano la fuga appiedati lungo i campi circostanti; due dei malfattori riuscivano a far perdere le proprie tracce tra la vegetazione, mentre gli operatori riuscivano a raggiungere e bloccare proprio colui che fino a poco prima si trovava alla guida del Fiat Iveco.

Dentro il furgone, e precisamente all’interno del cassone, vi erano stipati alla rinfusa arnesi e numerosissimi cavi in rame, del peso di circa 2500 Kg lordi, di grande sezione che venivano sequestrati. Il soggetto veniva pertanto arrestato per il reato di  Resistenza a Pubblico Ufficiale e contestualmente denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione e porto di oggetti atti allo scasso.Informato il P.M. di turno, ne disponeva la misura degli arresti domiciliari, in attesa di convalida e contestuale rito direttissimo.

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