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Il ramo d’azienda calcistico del Calcio Catania messo all’asta nell’ambito della procedura fallimentare non è stato aggiudicato. E’ infatti scaduto oggi, a mezzogiorno, il termine per la presentazione delle offerte e l’udienza per l’eventuale apertura delle buste si è chiusa senza esito cinque minuti più tardi. La vendita telematica fissata dai tre curatori (Daniela D’Arrigo, Enrico Maria Giucastro e Giuseppe Basile) comprendeva “diritti pluriennali alla prestazioni dei calciatori; struttura e organizzazione del settore giovanile; immobilizzazioni materiali; indumenti, merce store, targhe, coppe e trofei; n. 2 marchi registrati”. Non faceva parte della procedura competitiva il titolo sportivo, che non può essere oggetto di cessione a terzi, ma può solo essere attribuito dalla Figc a una diversa società in presenza dei requisiti richiesti dalla normativa federale. Rimane quindi in vigore sino al 28 febbraio l’esercizio provvisorio.

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Questo il comunicato stampa firmato dal Presidente del Tribunale di Catania, dottor Francesco Mannino: “Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna l’udienza di vendita in forma telematica del ramo caratteristico calcistico della società fallita Calcio Catania s.p.a. è andata deserta per mancanza di domande di partecipazione”.

I tesserati, tifosi e tutti gli appasionati di calcio siciliano ora attendono le ulteriori comunicazioni del Tribunale. I curatori fallimentari adesso aspetteranno fino alla fine del mese eventuali offerte per rilevare il titolo. Se non accadrà nulla, come ieri, il 28 febbraio cesserà l’attività sportiva per prima squadra e formazioni giovanili.

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