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A Librino, il problema della riqualificazione delle “due torri” di viale San Teodoro e viale Biagio Pecorino con i loro 144 alloggi, e della realizzazione di altri 64 alloggi in viale Moncada, resta irrisolto. Il Sunia ha più volte sollecitato il Comune di Catania per ottenere risposte sui tempi e sui finanziamenti, ma senza successo.
L’assegnazione di questi alloggi potrebbe alleviare il disagio abitativo di almeno 200 famiglie inserite nelle graduatorie per l’edilizia pubblica, ma ad oggi non si hanno certezze sui lavori. Stamattina il sindacato ha organizzato un’assemblea con gli aventi diritto proprio ai piedi della torre di viale San Teodoro.
Per Giusi Milazzo e Agata Palazzolo, rispettivamente segretarie di SUNIA Sicilia e SUNIA Catania, “a cinque mesi dall’ultima manifestazione del SUNIA, la situazione delle due torri di Librino resta invariata:  i 128 appartamenti  destinati agli aventi diritto restano vuoti. I ritardi nella riqualificazione permangono e l’area è  sempre più degradata. L’amministrazione comunale non ha fornito risposte sui tempi di recupero né sulla costruzione di nuove palazzine con fondi PNRR”. 
La riqualificazione delle due torri è stata annunciata per la prima volta nel 2017, con un finanziamento di 12 milioni di euro dal Pon Metro 2014-2020. Nel 2021, il Comune aveva comunicato che i lavori sarebbero stati realizzati grazie a fondi europei e nazionali, con un accordo tra l’amministrazione e l’I.A.C.P., proprietario degli immobili. Nel 2022 si parlava di una fase burocratica quasi conclusa per almeno una delle due torri, con l’inizio dei lavori previsto per la primavera 2023.
Tuttavia, nel maggio 2024, è emerso che i fondi disponibili non erano più sufficienti nemmeno per la riqualificazione di un solo edificio. Da allora, si parla di trattative tra il Comune e l’I.A.C.P., ma non si conoscono eventuali esiti.  Ad oggi la situazione appare ancora incerta: non si sa se verrà ristrutturata una o entrambe le torri, né quando potrebbero partire i lavori. Nel frattempo, l’area resta degradata e, come segnalano i residenti, cresce la quantità di rifiuti attorno agli edifici abbandonati.
Anche la costruzione dei 64 alloggi previsti dal programma PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) è incerta. I residenti della zona per mesi hanno segnalato al Sunia che il cantiere è rimasto fermo e non si conoscono le cause del ritardo. Al momento, però, è nuovamente operativo.
Il Sunia ha dunque un incontro urgente con il Comune per fare chiarezza e sbloccare i lavori; il sindacato chiede in particolare chiarimenti sugli ostacoli che hanno impedito la riqualificazione, la costruzione degli alloggi, su quali finanziamenti siano oggi disponibili e come siano stati utilizzati quelli destinati negli anni a questi progetti.
L’emergenza abitativa a Catania è sempre più grave: molte famiglie vivono in condizioni di sovraffollamento o in alloggi malsani, senza alternative. Il Sunia insiste affinché si passi dalle promesse ai fatti, restituendo dignità a chi attende da anni una casa e a chi rischia lo sfratto.

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